Alla celebrazione erano presenti tanti sacerdoti Salesiani, le Figlie
di Maria Ausiliatrice di Gerusalemme, tanti
ex-allievi degli istituti salesiani, un gruppo
di sacerdoti cinesi ospiti della Federazione
Biblica Cattolica e un altro gruppo
internazionale che segue un corso di
aggiornamento organizzato dai Legionari di
Cristo.

Ma l’aspetto più importante, che quest’anno per la prima volta, la
solenne celebrazione di San Giovanni Bosco è
stata condivisa con la comunità parrocchiale di
Gerusalemme, ed insieme ad una calorosa
partecipazione di tanti giovani e bambini.

Sono stati i giovani della parrocchia che hanno animato la liturgia con
la musica e i canti , e unendosi ai chierici
salesiani hanno cantato in Arabo e in Italiano
“Salve Don Bosco Santo”, e “Padre Maestro e
amico” !
Il parroco Padre Ibrahim Faltas, ha esternato la sua gioia di ritrovarsi
tutti insieme a festeggiare il santo amico e
soprattutto testimone infaticabile e maestro
educatore dei giovani.

Giovanni Bosco nacque in una famiglia povera di
contadini; rimasto orfano a due anni, fu educato
da Mamma Margherita all’amore di Dio e del
prossimo. Con grandi sacrifici studiò per
diventare prete e dedicò tutta la sua vita al
bene dei giovani. Egli diceva: “I giovani sono
il futuro della Società e della Chiesa”. Padre e
maestro della gioventù», Fondatore della Società
di san Francesco di Sales, dell'Istituto delle
Figlie di Maria Ausiliatrice e dei Cooperatori
Salesiani.
Ancora ragazzo, cominciò a intrattenere i
coetanei con giochi alternati alla preghiera e
all'istruzione religiosa.

Durante l’omelia Padre Ibrahim Faltas ha ricordato: “…Per noi, Don Bosco
è “come un’amico di famiglia”, perché anche noi
della comunità parrocchiale abbiamo preso ad
esempio il suo stile di vita di come educare i
bambini, attraverso la preghiera, il catechismo,
il gioco e l’allegria. Per cui oggi, celebrare
insieme qui, nella nostra parrocchia ha
un’importanza significativa molto profonda,
poiché nel nostro progetto pastorale
l’educazione del bambino in questo stile è a
fondamento di tutto…ha proseguito ricordando che
la famiglia Spirituale di Don Bosco è sparsa in
tutto il mondo e in Terra Santa ci sono case a
Gerusalemme, Betlemme, Nazareth, Cremisan,
Beitgemal… e durante l’assedio della Basilica
della Natività di Betlemme nel 2002, il forno
dei Salesiani è rimasto aperto e ha distribuito
gratis il pane alla popolazione.

Bisogna fare il bene, sempre, anche rischiando. Don Bosco diceva: “In
fin di vita si raccoglie il frutto delle opere
buone”.
L’omelia si è conclusa con l’invito a pregare il Signore, perché i
genitori e gli educatori siano illuminati dalla
luce dello Spirito affinché nascano tanti “Don
Bosco” che si prendano cura dei nostri giovani,
che vivono la fatica di vivere in questo tempo
complesso.

L’augurio che questa celebrazione diventi un’appuntamento annuale
importante e stimolante per tutti
Al termine della celebrazione un abbondante rinfresco nel salone
parrocchiale ha concluso questa giornata di
gioia e di condivisione!