Domenica 4 Febbraio 2007, nella Parrocchia San Salvatore, il parroco padre Ibrahim Faltas, ha celebrato con solennità la festa di S. Giovanni Bosco, fondatore dell’ordine dei Salesiani.

 

 

 

 Alla celebrazione erano presenti tanti sacerdoti Salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice di Gerusalemme, tanti ex-allievi degli istituti salesiani,  un gruppo di  sacerdoti cinesi ospiti della Federazione Biblica Cattolica e un altro gruppo internazionale che segue un corso di aggiornamento organizzato dai Legionari  di Cristo.

 Ma l’aspetto più importante, che quest’anno per la prima volta, la solenne celebrazione di San Giovanni Bosco è stata condivisa con la comunità parrocchiale di Gerusalemme, ed insieme ad una calorosa partecipazione di tanti giovani e bambini.

Sono stati i giovani della parrocchia che hanno animato la liturgia  con la musica e  i canti , e unendosi  ai chierici salesiani hanno cantato  in Arabo e in Italiano “Salve Don Bosco Santo”, e “Padre Maestro e amico” !

Il parroco Padre Ibrahim Faltas, ha esternato la sua gioia di ritrovarsi tutti insieme a festeggiare il santo amico e soprattutto testimone infaticabile e maestro educatore dei giovani.

Giovanni Bosco nacque in una famiglia povera di contadini; rimasto orfano a due anni, fu educato da Mamma Margherita all’amore di Dio e del prossimo. Con grandi sacrifici studiò per diventare prete e dedicò tutta la sua vita al bene dei giovani. Egli diceva: “I giovani sono il futuro della Società e della Chiesa”. Padre e maestro della gioventù», Fondatore della Società di san Francesco di Sales, dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e dei Cooperatori Salesiani.

Ancora ragazzo, cominciò a intrattenere i coetanei con giochi alternati alla preghiera e all'istruzione religiosa.

Durante l’omelia Padre Ibrahim Faltas ha ricordato: “…Per noi, Don Bosco è  “come un’amico di famiglia”, perché anche noi della comunità parrocchiale abbiamo preso ad esempio il suo stile di vita di come educare i bambini, attraverso la preghiera, il catechismo, il gioco e l’allegria. Per cui oggi, celebrare insieme qui, nella nostra parrocchia ha un’importanza significativa molto profonda, poiché nel nostro progetto pastorale l’educazione del bambino in questo stile è a fondamento di tutto…ha proseguito ricordando che la famiglia Spirituale di Don Bosco è sparsa in tutto il mondo e in Terra Santa ci sono case a Gerusalemme, Betlemme, Nazareth, Cremisan, Beitgemal… e durante l’assedio della Basilica della Natività di Betlemme nel 2002,  il forno dei Salesiani è rimasto aperto e ha distribuito gratis il pane alla popolazione.

Bisogna fare il bene, sempre, anche rischiando. Don Bosco diceva: “In fin di vita si raccoglie il frutto delle opere buone”.

L’omelia si è conclusa con l’invito a pregare il Signore, perché i genitori e gli educatori siano illuminati dalla luce dello Spirito affinché nascano tanti “Don Bosco” che si prendano cura dei nostri giovani, che vivono la fatica di vivere  in questo tempo complesso.

 L’augurio che questa celebrazione diventi un’appuntamento annuale importante e stimolante per tutti 

Al termine della celebrazione un abbondante rinfresco nel salone parrocchiale ha concluso questa giornata di gioia e di condivisione!