La celebrazione della Prima Comunione, è sicuramente un giorno
importante per la vita di ogni cristiano, perché segna
l’incontro con Gesù Eucaristia. Il pane e il vino, frutti del
lavoro dell’uomo , diventano nelle mani di Dio il corpo e il
sangue del suo figlio Gesù. Chi di noi non ricorda questo giorno
speciale e quanta emozione!
Lo scampanio festoso ed altisonante della Parrocchia San
Salvatore, chiama tutti i parrocchiani invitandoli a questo
giorno di gioia per unirisi ai bambini che riceveranno la prima
comunione e alle loro famiglie. L’aria di festa è palpabile,
lungo le piccole via della città vecchia entrando
prevalentemente da Porta Nuova si vedono sfilare genitori
orgogliosi di accompagnare i loro bambini in Chiesa, con la
fierezza di appartenere alla comunità cristiana di Gerusalemme.
I bambini e le loro famiglie arrivano dalla città vecchia, da
Beit Hanina, da Beit Safafa, tutti quartieri che fanno
riferimento alla Chiesa San Salvatore.
All’appuntamento, nel cortile del convento San Salvatore non
manca nessuno, ad accogliere i bambini i loro catechisti, che in
modo affettuoso e premuroso consegnano loro un fiore bianco come
simbolo di rinascita ad una nuova vita con l’amico Gesù. Tutti
si dispongono in modo ordinato e compito, si legge negli occhi
dei bambini la commozione ma sono raggianti di luce nuova,
entrando in chiesa offrono all’altare il loro fiore. La
celebrazione ha inizio, con un canto a cui tutti in un armonioso
coro danno una unica voce, proprio perché questi bambini, si
sono preparati con devozione e sanno che “chi canta prega due
volte”.
La celebrazione presieduta dal Parroco Padre Ibrahim Faltas, è
concelebrata alla presenza del vicario custodiale Fr. Artemio
Vitores, dal vice parroco Fr. Zaher e da Padre Simone, direttore
della Terra Santa College di Gerusalemme.
I
bambini si dispongono ai lati dell’altare e seguono in silenzio
tutto il rito celebrativo, al quale hanno tutti portato un
contributo nella giornata di preparazione. L’offertorio è un
gesto molto sentito, e così come Gesù si fa dono nell’Eucarestia,
anche loro hanno voluto preparare un ricco offertorio carico di
molti segni: il cero, per indicare la luce del battesimo dalla
quale dobbiamo attingere la forza di seguire Gesù, i fiori
colorati, che indicano la molteplicità della vita gioiosa ricca
di spirito santo, il vangelo,l’unica via da percorrere, il
catechismo, per crescere nella fede, i simboli eucaristici dalle
spighe indorate, che lavorate dalla mano dell’uomo danno il
pane, l’uva e il pane per la mensa, poiché chi mangia di questo
pane e beve di questo calice ha la vita eterna.
I
bambini hanno proclamato le letture e le preghiere di lode e di
ringraziamento a Dio, anche il piccolo Francesco, italiano, che
vive a Gerusalemme, legge la prima lettura in arabo.
Durante l’omelia Padre Ibrahim Faltas, si è congratulato con i
catechisti e i professori che hanno preparato seriamente con
costanza e con profonda fede questi bambini, si è congratulato
con i bambini stessi, che hanno seguito la catechesi di
preparazione con scrupolo e con profondo senso cristiano, ma
soprattutto si è congratulato con i genitori, poiché sono loro i
primi educatori nella fede, e hanno seguito questi bambini in
ogni passo, testimoniando loro stessi la loro fede, trasmettendo
direttamente i valori della comunità cristiana, cercando
nonostante i preparativi che distraggono sempre una festa di
prima comunione di volgere lo sguardo all’essenziale, alla
centralità di Gesù che si è fatto pane spezzato per noi, perché
la pace regni nel cuore di ogni uomo.
E
in conclusione, Padre Ibrahim si è congratulato ringraziando
Gesù, poiché una nuova “squadra” di amici oggi lo ha ricevuto
nel proprio cuore, è sicuramente saranno giocatori imbattibili
perché hanno scelto di camminare con l’amico Gesù, unica via
d’amore.
Al termine della celebrazione è stato allestito un piccolo
rinfresco per i bambini ed è stato consegnato loro un cd di
canti e un libro di San Francesco…….ma il cammino è appena
iniziato, da oggi la comunità cristiana di Gerusalemme è
ulteriormente arricchita dalla presenza di questi bambini nell’eucarestia.