“Giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re”
(Zc, 9,9).
Nell'accogliere Gesù gioisce la Città in cui vive la memoria di
Davide; la Città dei profeti, molti dei quali vi subirono il
martirio per la verità; la Città della pace, che nel corso dei
secoli ha conosciuto violenza, guerra, deportazione.
In qualche modo, Gerusalemme può essere considerata la
Città-simbolo dell'umanità, specialmente nel drammatico inizio
del terzo millennio che stiamo vivendo. Per questo i riti della
Domenica delle Palme acquistano una loro particolare eloquenza.
Risuonano consolanti le parole del profeta Zaccaria: “Esulta
grandemente figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme!
Ecco, a te viene il tuo re.
Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino ... l'arco di
guerra sarà spezzato, annunzierà la pace alle genti” (9,9-10).
Quest'oggi siamo in festa, perché entra in Gerusalemme Gesù, il
Re della pace.
Allora, lungo la discesa del monte degli Ulivi, accorsero
incontro a Cristo i ragazzi e i giovani di Gerusalemme,
acclamando
e agitando festanti rami di ulivo e di palma.
Tutto ciò
che viene proclamato nelle parole del profeta Zaccaria,
puntualmente ogni anno si ripete a Gerusalemme.
L’appuntamento è stato per tutti nella piccola chiesa di
Betfage, nelle prime ore del pomeriggio di domenica 16 marzo.
Il piccolo
santuario di Betfage, che conserva al suo interno una pietra
dalla quale, il Signore Gesù sarebbe salito in groppa all'asino
il giorno del suo ingresso trionfale a Gerusalemme.
Tutte le
rappresentanze della chiesa latina gerosolimitana,erano
presenti alla processione: il Patriarca Michel Sabbah,Il Nunzio
Apostolico S.E. Francantonio, Il Padre Custode Pierbattista
Pizzaballa, che sono stati accompagnati da una lunga fila di
seminaristi e di frati francescani, che hanno fiancheggiato
tutte le autorità religiose, creando un lungo corteo, e che
scendendo lungo la ripida strada del Monte degli Ulivi, hanno
intonato la Lauda a Gerusalemme, poiché grande è la gioia di
vedere la città santa illuminata dai caldi raggi di sole e
vederla brillare come la città prediletta da Dio.
Quest’anno,
la folla di pellegrini giunti da tutto il mondo era veramente
numerosa, e nell’aria si respirava un clima di festa e di gioia,
dove tutti, a piccoli gruppi hanno improvvisato danze, e in
cammino suonando strumenti musicali,chitarre, tamburelli e
timpani, cantavano a squarciagola l’esultanza dell’entrata di
Gesù in Gerusalemme, sventolando i loro ramoscelli d’ulivo e le
loro palme. Numerosissima è stata la partecipazione dei
cristiani locali, e nonostante siano stati rilasciati tanti
permessi per i cristiani che vivono in Cisgiordania, tanti di
loro non si sono sentiti di lasciare le loro case e i loro
territori, a causa degli ultimi episodi di tensione avvenuti nei
giorni scorsi.
Una festa,
dove i protagonisti principali sono stati i giovani. Come un
arcobaleno di mille colori hanno sventolato, bandiere e
stendardi, insegne, soprattutto i diversi simboli di
appartenenza ai gruppi scout di Terra Santa.
Per il
pellegrino che per la prima volta giunge a Gerusalemme per
vivere la Settimana Santa, è una sorpresa vedere la parata
degli scout, che tradizionalmente ogni anno li vede protagonisti
ufficiali della Domenica delle Palme.
La
processione si è conclusa alla Basilica di Sant’Anna, dentro le
mura, dove il Patriarca Michel Sabbah, ha impartito la
benedizione solenne a tutti i pellegrini.
Al termine,
sciolta la processione delle Palme, gli scout sfilano facendo
ondeggiare al vento le insegne dei differenti gruppi, suonando
le cornamuse, i tamburi, timpani e grancasse.
Come ogni anno la sfilata è aperta dal gruppo scout di
Gerusalemme, Il corteo è guidato dal parroco di San Salvatore,
fra Ibrahim Faltas ofm.
Abbiamo
percorso la strada principale che circonda le mura della città,
dalla Porta di Santo Stefano, lasciando di fianco quella di
Erode e di Damasco, fino ad arrivare alla Porta Nuova, per
entrare nel convento di San Salvatore.
E’ stata una vera e grande marcia, accompagnata dal suono
inconsueto delle Cornamuse, che più che ricordare l’oriente, ci
ricordano tanto la Scozia.
Una
coreografia veramente unica nel contesto di Gerusalemme, dove i
giovani e i bambini dei differenti gruppi, scout cattolici,
greco-ortodossi, armeni ortodossi, melchiti, copti… di tutte le
parrocchie, con il suono incalzante dei loro strumenti, e la
creatività di diverse melodie marciando, hanno ricordato la
confusione con la quale quasi duemila anni fa’ altri
gerosolimitani, come loro, accolsero la venuta del Messia.
Arrivati a San Salvatore, tutti i gruppi si sono radunati nei
cortili dove hanno condiviso un momento di festa.
E’ stata una
giornata di serenità e di gioia, come a voler gridare al mondo
intero svegliati e rialzati Gerusalemme!
… nella processione della Domenica delle Palme ci siamo associati
alla folla dei discepoli che, in gioia festosa,hanno
accompagnato il Signore nel suo ingresso in Gerusalemme. Come
loro abbiamo lodato il Signore a gran voce per tutti i prodigi
che abbiamo veduto. Sì, anche noi abbiamo visto e vediamo
tuttora i prodigi di Cristo: come Egli porti uomini e donne a
rinunciare alle comodità della propria vita e a mettersi
totalmente a servizio dei sofferenti; come Egli dia il coraggio
a uomini e donne di opporsi alla violenza e alla menzogna, per
far posto nel mondo alla verità; come Egli, nel segreto, induca
uomini e donne a far del bene agli altri, a suscitare la
riconciliazione dove c’era l’odio, a creare la pace dove regnava
l’inimicizia.