E’ il cuore non solo del Triduo Pasquale,
ma è il cuore di tutto l’anno. E’ una veglia nella quale
– e proprio il nome dice questo – bisogna essere svegli.
E’ una notte nella quale chi ha fede non dovrebbe
dormire, ma dovrebbe rimanere sveglio. Questo è un po’
il senso di tutta la nostra vita: è il Signore che viene
ad incontrarsi con noi, è il Signore che viene a
salvarci. Le letture bibliche ci ricordano tutte le
notti nelle quali siamo stati salvati, dalla creazione
al passaggio del Mar Rosso. E’ una notte nella quale non
si può dormire, perché il Signore viene e noi dobbiamo
essere pronti ad essere salvati da Lui.
La comunità parrocchiale ha vissuto intensamente rispondendo con la
propria presenza all’invito del cammino liturgico che la
Settimana Santa ci ha aiutato a vivere.
Dalla Domenica delle Palme alla Domenica di Pasqua, vi sono tre giorni
che primeggiano per la loro solennità ed unicità, ed è
il “Triduo Pasquale”, nel quale si commemora la
crocifissione, sepoltura e Resurrezione di Gesù Cristo
ed incomincia con la Messa vespertina del Giovedì Santo,
prosegue con i riti del Venerdì Santo; al suo centro c’è
la Veglia pasquale e si chiude ai Vespri della Domenica
di Pasqua.
Abbiamo pregato nel Giovedì Santo la solennità dell’istituzione
dell’Eucaristia, dell’istituzione del Sacerdozio e della
Chiesa di Cristo
Abbiamo camminato lungo le vie di Gerusalemme nel Venerdì Santo
lasciandoci coinvolgere dal dolore e dalla la
penitenza, nel ricordare la Passione e morte di Gesù,
con la sua sepoltura.
Ora siamo giunti carichi delle nostre attese al Sabato Santo.
Predomina il silenzio, il raccoglimento, la meditazione, per Gesù che
giace nel sepolcro; poi verrà la gioia della Domenica di
Pasqua con la sua Resurrezione.
La Chiesa San Salvatore, non è bastata contenere la folla dei tanti
fedeli giunti per la celebrazione della notte più Santa.
Nella soffusa penombra della chiesa,
Padre Ibrahim Faltas, Parroco di Gerusalemme, ha dato
inizio alla solenne celebrazione alla benedizione del
fuoco, per rivivere il passaggio di Gesù Cristo nostro
Signore dalla morte alla vita, la Chiesa, diffusa su
tutta la terra, chiama i suoi figli a vegliare nella
preghiera affinché si accenda il desiderio del cielo, e
ci si lasci rinnovare dallo spirito.
La liturgia prosegue e Padre Ibrahim
Faltas che accende il cero pasquale, un rito solenne,
dove vengono incise la prima e ultima lettera
dell’alfabeto greco, per indicare che Cristo è il
principio e la fine di tutte le cose; infine incide le
cifre dell’anno per significare che Gesù - Signore del
tempo e della storia - vive oggi per noi.
L’accensione del cero pasquale, il
parroco ha attinto al fuoco nuovo, affinché: la luce
di Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del
cuore e dello spirito.
La solenne cerimonia, arricchita anche
dagli antichi paramenti che i sacerdoti hanno
utilizzato, accompagnata dalle invocazioni e dalle
melodia dei canti si avvia lungo la navata
principale,dove tanti fedeli attingono con le loro
candele alla luce del cero pasquale.
All’annuncio Pasquale, grande è stata la
risposta accorata di tutti i fedeli presenti.
Durante la notte Santa sono stati
celebrati i Battesimi di alcuni bambini, dove tutta la
comunità ha assistito alla preghiera , rinnovando le
promesse battesimali.
Al termine della celebrazione, tutta la
gente si è riversata lungo le strade della città
vecchia, dove gli scouts di Gerusalemme, avevano
preparato una bella parata, da offrire a tutti in segno
di gioia e di festa perchè Cristo è veramente risorto!