Il tradimento di Gesù, per opera di
Giuda, è l’esempio per eccellenza della cattiveria
umana. Nel corso della storia, molti uomini hanno
tradito i loro amici, coniugi, genitori, figli,
concittadini o altri uomini fratelli. Questi uomini
hanno stimato cosa da poco la solidarietà e la comunione
umana. Ora, nella persona di Giuda, quest’ondata di
indifferenza e di cattiveria si alza e si rovescia
contro Gesù stesso, che in quanto Logos - Verbo - è il
fondamento di ogni relazione positiva.
Durante la Settimana Santa, la sorte
terrena del mediatore sarà decisa dal bacio del
traditore. Ma il tradimento e la consegna di Gesù ai
suoi nemici sarebbero impossibili senza l’azione, ad un
livello più profondo, del Padre eterno che, attraverso
le circostanze dell’Ultima Cena e della preghiera al
Getsemani, si consegna lui stesso nella persona del
Figlio. Compie così, nel tempo, il dono totale di sé
che, nell’eternità, egli compie con la discesa dello
Spirito Santo, il cui essere è Amore. La Passione di
Gesù esprime nel tempo ciò che il Padre è nell’eternità.
Così il tradimento di Giuda, colmo com’era della
perversità del peccato, diventa il mezzo attraverso cui
lo Spirito d’amore viene mandato in questo mondo, per
salvarlo.
E con queste parole che sicuramente
risuonavano nel cuore che la Comunità Parrocchiale,
unita ai tanti pellegrini giunti in Terra Santa per le
celebrazioni pasquali, si sono ritrovati al Getsemani,
guidati dal Parroco Padre Ibrahim Faltas, nella
basilica gremita di fedeli, dove il custode di Terra
Santa padre Pierbattista Pizzaballa ha guidato l’Ora
santa di adorazione.
Nelle strade della città sotto l’antica
cinta muraria è stato belle vedere anche da lontano un
fiume di luce che lentamente camminava, e il suono di
qualche strumento musicale, utilizzato dai giovani, che
intonando alcuni canti, hanno aiutato rivivere i
momenti intensi della Passione di Gesù.